La riconquista imperiale della Spagna meridionale

LA RICONQUISTA IMPERIALE DELLA SPAGNA MERIDIONALE

Ora si tratterà di una campagna di conquista praticamente ignorata dagli storici greci coevi (come Procopio e Agazia) e dei quali si hanno solo scarne notizie da laconiche cronache latine (come le opere di Giordane e Isidoro di Siviglia): la riconquista imperiale di alcuni territori nella Spagna meridionale.

Probabilmente la riconquista della Spagna, in quel momento nelle mani dei Visigoti (a parte la Galizia sottomessa dagli Svevi), era nelle ambizioni di Giustiniano in quanto si trattava di una regione appartenuta in precedenza all’Impero romano che l’Imperatore intendeva restaurare in tutto il suo splendore. Inoltre la conquista almeno delle coste meridionali della Spagna proteggeva la Mauritania Tingitana (la provincia africana che si affacciava sullo stretto di Gibilterra) da un eventuale attacco visigoto dalla Spagna. Nel 551, comunque, l’imperatore ebbe il pretesto per intervenire con un esercito nella Spagna meridionale e non esitò ad approfittarne, nonostante la guerra in Italia contro gli Ostrogoti fosse ancora in corso.

Per capire il contesto storico che fornì il pretesto occorre riepilogare un po’ di storia del regno visigoto. Essendo il re visigoto Amalarico ancora minorenne, suo nonno Teodorico il Grande (re degli Ostrogoti) fu proclamato reggente del regno visigoto. Teodorico aveva affidato la direzione dello stato visigoto a Theudis, abile generale, che governò da dietro le quinte il regno visigoto anche dopo la morte di Teodorico e la fine della reggenza. Ora Amalarico aveva sposato una principessa franca, ma si comportò così brutalmente con la moglie a causa delle differenze di religione (ella rifiutava di convertirsi all’arianesimo) che costei invocò l’aiuto del fratello, il re franco Childeberto, il quale invase la Septimania minacciando Narbona. Amalarico marciò alla testa del suo esercito per difendere i residui possedimenti visigoti in Gallia, ma fu sconfitto in battaglia e ucciso dai suoi stessi soldati che si erano ammutinati (anno 531). Gli succedette appunto Theudis, che regnò per diciassette anni, venendo succeduto da Teudigisalo, che tuttavia regnò solo un anno, venendo ucciso dai suoi stessi seguaci nel 549. Gli succedette Agila, che tuttavia non fu accettato universalmente: scoppiò così una guerra civile, e dopo una lotta di cinque anni fu detronizzato dall’avversario Atanagildo, che salì al trono (554).

Atanagildo cercò il sostegno dell’Imperatore Giustiniano, che inviò una flotta a sbarcare nelle coste meridionali della Spagna. Secondo la Getica di Giordane, il comando della spedizione fu affidato al patrizio ottuagenario Liberio. Nonostante l’esercito messogli a disposizione fosse esiguo, riuscì a conquistare molte fortezze e città sulla costa. Ufficialmente le conquiste furono compiute negli interessi di Atanagildo, ma in seguito alla vittoria di Atanagildo nella guerra civile, gli Imperiali rifiutarono di cedere le città occupate al nuovo sovrano visigoto che tentò di conseguenza di riconquistarle con la forza. Atanagildo riuscì a recuperare alcune fortezze, ma gli Imperiali riuscirono a conservare i loro territori nella Spagna meridionale per circa un settantennio, fino al 624. Questo cambio di governo dovette essere ben accolto dalla popolazione ispano-romana, considerando che il governo di Costantinopoli era cattolico mentre i Visigoti erano ariani.

La massima espansione della provincia di Spagna conquistata da Giustiniano. In verde scuro il territorio ancora imperiale alla morte di Leovigildo, mentre in verde più chiaro sono i territori riconquistati da Atanagildo (pochi) e poi Leovigildo.

Sull’estensione della provincia di Spagna sotto la dominazione di Costantinopoli non si hanno molti dettagli. Sembrerebbe che si estendesse sui distretti e sulle città delle coste meridionali della Spagna sia a ovest che a est dello Stretto di Gibilterra. Secondo alcune ricostruzioni i territori spagnoli facevano parte della provincia di “Mauritania II” insieme alla fortezza di Septem in Mauritania Tingitana e alle Isole Baleari. Il suo governatore militare aveva il rango di magister militum. Come già detto questa conquista non fu per niente descritta nelle opere storiche di Procopio e Agazia, anche se un componimento poetico dello stesso Agazia allude alla conquista della Spagna, laddove afferma che se il viaggiatore romano volesse seguire i passi di Ercole lungo il meditteraneo per poi riposarsi sulle sabbie della Spagna, si troverebbe ancora sotto la sovranità dell'”Imperatore saggio”. Un’ulteriore allusione alla conquista della Spagna si ha nel quinto libro delle Storie di Agazia, laddove accenna alla presenza di armate romane di stanza in Spagna all’epoca dell’invasione della Tracia per mano dei Cutriguri (559).